
Penso che in venticinque anni non sono mai stata capace di passare facilmente attraverso le cose, piuttosto che le cose mi siano passate attraverso. la sensazione è un po' come quando con il taglierino fai la punta alla matita, un gesto violentissimo, ma dopo hai la punta più affilata, puoi ricominciare a disegnare, anche se la matita è diventata un po' più corta. penso che mi succeda questo, è per questo che i miei disegni sono strazianti, e le foto non sono da meno. è per questo che il pensiero costante di questi giorni è: "quando non mi succederanno più cose brutte, avrò ancora qualcosa da disegnare?" Forse non mi devo preoccupare, perché, in fondo, su 25 anni di racconti, credo di averne utilizzati si e no una decina, e anche se da domani iniziasse un'epoca di totale serenità, avrei ancora una quindicina di anni a cui attingere.