Radici è un viaggio fermo immobile e saldo.
Radici è sorridere lo stesso.
Radici è capire la tua collega che si lamenta del troppo lavoro, quando tu hai il doppio del lavoro che ha lei.
Radici è ascoltare la tua amica che si lamenta che non ha più tempo per sé da quando ha i figli, mentre tu figli non puoi averne.
Radici è camminare sulle uova, l'unica arte degna di questo nome.
Radici è aspettare con pazienza che attacchino il gas in casa tua, nonostante l'inverno.
Radici è un uomo che entra ed esce dal tuo letto senza lasciar traccia, ma senza colpo ferire.
Radici è ascoltare tuo padre che pensa alla pensione mentre tu ancora non puoi contare su un lavoro vero.
Radici è sorridere, con pazienza millenaria a chiunque, parlando davanti a te, si dimentica di te. Ma tu ascolti lo stesso perché lo sai che hai radici ben salde, e che non riusciranno a sradicartele mai, ed è per questo che scelgono te per parlare.
Radici in fondo è questo: vivere in una città sull'acqua, dove la terra è giù lontanissima, che a volte ti dimentichi che c'è solo perché non la vedi, ma c'è.