15/07/08

in ordine sparso

Andare alle tesi all'Isia è stato bello, perché ho rivisto tante facce, tante persone con cui ho trascorso degli anni, e scoprire che ormai ci si conosce è così piacevole. E soprattutto mi da sicurezza sapere che non ci si perde.In questi momenti penso a quanto mi riescano faticosi gli addii. Vorrei una volta poter rivedere tutti quelli che ho conosciuto, da quando ero piccola, chi ho incontrato a scuola, in viaggio, chi non mi vuole più rivedere, e chi non ho voluto più rivedere (perché sotto i petali ho le spine anche io). Non so, solo per trovarmi faccia a faccia con le persone e avere delle sensazioni, scoprire che sono diverse, o le stesse. Non penso che mi interessi molto cosa fa o non fa qualcuno, di cosa parla, ma solo di scoprire quello che mi trasmette. Probabilmente è anche per questo che sono diventata un po' meno cattiva, ma anche meno determinata, un po' in balia del vento, con tanta paura di muovermi e di staccarmi. Questi sono pensieri di questo momento senza nome, in cui non ho ancora capito se questo periodo a roma sia finito, o se si evolverà diversamente. Sembra quasi che io sia finita qui per risolvere qualcosa, per gettarmi all'improvviso in un qualcosa che conoscevo e non conosco, venire a patti con tutto il carico emotivo che mi trascinavo. Da quando sono arrivata hanno iniziato a sgretolarsi pezzi di me. anche quando sono arrivata ad urbino è successo. un po' come a dire" sei qui adesso, rimboccati le maniche" se guardi indietro o di lato, non c'è niente. puoi solo guardare avanti. non l'ho saputo fare a dovere. un po' si un po' no. ho risolto delle questioni, ne ho create di peggiori. adesso l'asfalto si squaglia e si mischia alle cose vecchie e alle cose nuove. vorrei poterle districare tutte, riordinarle e collegarle l'una all'altra, accorgermi che c'ero sempre io giorno dopo giorno, che ho fatto delle scelte. sarebbe così facile, adesso, andarmene e lasciare qui tutta questa confusione, per poterne creare altra in un altro posto, magari in un posto nuovo dove non sono mai stata e dove non c'è nell'aria nessun odore che conosco. non so non so non so. perderei di nuovo qualcosa. troverei qualcos'altro. non so. stare ad amsterdam qualche giorno è stata la cosa migliore che potevo fare, perché era tutto da inventare e da scoprire, non volevo tornare, e c'erano anche tanti momenti solo per me, cosa che qui non riesco mai a prendermi. se non fossi partita non starei qui a chiedermi queste cose, avrei continuato a girare a vuoto per chissà quanti mesi. forse ora c'è un po' più di consapevolezza, nascosta in qualche angolino.

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