24/01/08

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Ecco.. se c'è qualcuno che viene a da me a fare i bucati, lavare il bagno, cucinare, lavare i piatti, lavare i pavimenti, cambiare le lenzuola, fare la spesa, cucinare, stendere i panni, innaffiare le piante, lavare i fornelli, apparecchiare, sparecchiare, ecc...,
io ricomincio a disegnare ogni giorno (cioè ogni sera).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

aaah ecco perche' mi hai detto se vi venivo a trovare a casa: volevi mettermi a lavoro! :)

violettavalery ha detto...

boh, io mentre parlo intendo né più ne meno di quello che sto dicendo.

Anonimo ha detto...

signorina, la prego...
tanto per fare un pò di cortile:

se e dico se...
qualcuno pagasse i miei buffi, l'affitto, le bollette...I COLORI, LA CHINA, INTERNET, IL FOGLIAME...se mi ricomprasse le converse rosse ormai ridotte a un colapasta, mi passasse uno stipendio che possa permettermi almeno di definirimi ANIMALE SOCIALE! eliminasse la parola "precario" dalla MIA VITA sostituendola con "disegnatore a tutti gli effetti ergo va pagato" e altro ancora che sinceramente rendono lo stendere i panni o apparecchiare o il cucinare un motivo in più per sentirsi vivo...bè allora anch'io riuscirei a disegnare un pò di più e non solo...LO AFFERREREI PER IL COLLO QUESTO DANNATO MONDO E GLI FAREI SPUTARE IL ROSPO SUL XKè DELL'ESISTENZA E DEL PAPATO SOVRANO!!ma, avendo come tutti un pò di cose da fare come del tipo...LAVARMI, BERE, MANGIARE E MANDARE A FANCULO GLI STRONZI...m'accontento di ciò che riesco a produrre, in fondo è o non è una bella vita UN Pò DI MERDA UN Pò DI SAPONE!???'
coff coff...
scusate...disegna signorina. DISEGNA!

violettavalery ha detto...

Lo ammetto, ho preso della carta al lavoro, ho preso un raffreddore per andare in giro con la pioggia e le scarpe bucate, quando vado in cartoleria mi viene il mal di testa a forza di farmi i conti a mente per decidere cosa posso prendere e cosa no, ho evitato di mangiare per andare al cinema, ho aspettato mesi prima di regalarmi una matita che volevo... però siamo un po' a fare così,
e tutto questo non potrà mai togliermi la voglia di vomitare, almeno fino a che non avrò messo sulla carta tutto questo quarto di secolo.
Nulla mi può fermare, e neppure il semplicismo con cui a volte sento parlare di me.