15/02/07

ssanvalentino


Tutto il mio tempo libero, ovvero quelo che posso passare da sola, lo passo sull'autobus. Il da sola è relativo, perché sono circondata o schiacciata da tante altre persone. Ma è comunque l'unico momento in cui non devo pensare a niente, nessuno mi parla, nessuno mi chiede di essere attenta. La mattina esco lasciando mio padre che appena mi alzo mi parla di tantissime cose, sparse, che io a metà tra il sonno e la veglia non sono sicura di capire. La sera torno a casa e trovo sempre un bigliettino di mia nonna sotto la porta, con scritte divolta in volta cose diverse, per cui io busso a casa sua, sento che c'è, e anche lei mi tiene mezz'ora a raccontarmi tantissime cose, e anche in questo caso non sono sicura di capire tutto ciò che dice, perche quando succede questo sono circa le nove e mezza di sera, e io sono esausta la quest'ora. Ad un certo punto me ne vado, un po' scortesemente forse, ma lo faccio solo perché non mi reggo più in piedi. Fattostà che gli unici momenti di introspezione li ho sull'autobus, un'ora la mattina e un'ora la sera. Ma l'autobus a Roma, soprattutto per chi abita in periferia , è tutt'altro che rilassante. Un giorno piove e per ogni persona c'è anche un ombrello bagnato, e si sta li, tutti insieme, schiacciati. Un altro giorno c'è il pensionato assetato di dialoghi che inveisce contro il traffico il sindaco il governo lo stato ecc. Un'altro giorno c'è la coppia di tossici che urlano importunando passeggeri, signore anziane, giovani grafiche, che ccel'hai una sigaretta no non cel'ho e ti strattonanano. Un'altro giorno la scolaresca che va in gita al campidoglio, piccoli gruppetti chiacchierini ed euforici, e la maestra con voce squillante.
E così di giorno in giorno, non sai mai cosa ti aspetta quando esci di casa.
Ma la cosa più divertente è stata ieri sera: al ritorno dal lavoro: ad un certo punto del tragitto c'era un negozio di fiori, ad angolo, in un incrocio, con le macchine ferme in seconda fila. L'autobus non riusciva a passare, l'autista suona il clacson e scende. Dal negozio esce un signore che dice "sto a prenne i fiori, è ssanvalentino nté nteressa?" E stato un episodio davvero gradevole, mi ha fatto sorridere e mi ha fatto tornare un po' di buonumore.

Nessun commento: