08/11/06

Capita


Ogni sera, appena esco dal lavoro mi viene da piangere, continuo così durante tutto il tragitto in autobus. Mi succede ogni volta che mi trovo da sola, anche quando vado al bagno, anche quando mi sto per addormentare. Questo non mi fa arrabbiare, perché, SECONDO ME, è lecito essere tristi qualche volta, ed è anche lecito non essere costretti a spiegarne il motivo. Come quando alla domanda "Come stai?" non so rispondere, e dico "Normale".


(...le cose cambiano, rapide più dei perché
poi si confondono, scelgono loro per te...)

4 commenti:

giuliè ha detto...

una lacrima sul viso..... uno scenario anni 50 da sanremo sbrilluccicante. piangi vio, e sfoga. dopo basta neh??

Dentrodaniele ha detto...

che palle quelli che chiedono sempre come stai. loro non lo fanno apposta ma scassano.

Anonimo ha detto...

Ciao Violetta,
a me accede spesso in questo periodo ( forse ogni giorno) di piangere a modo mio ovvero, non riuscendo a piangere, mi dico: "vorrei morire ma non oggi" è il mio modo per esorcizzare questo periodo di stallo esistenziale.

Ah! quando mi chiedono "Come stai?" sciorino una serie di risposte efficacissime tipo:
- sto
- non male
- alla grande
- bel tempo oggi, eh? ( N.B. la frase è da citare solo se il tempo minaccia pioggia)
- non mi lamento
- oggi il mio criceto è fuggito con il vicino di casa
...
ma la più gettonata è:
- abbastanza

;)
Fabi

Anonimo ha detto...

boooois doooooont craaaaaaai