28/09/06

Questa melma nera appiccicosa


Dormo male, spesso i discorsi della sera prima diventano i miei incubi, due giorni dopo faccio confusione tra quello che ho sognato e quello che ho vissuto, conosco persone, qualcuno mi parla e mi capita di non ascoltare, ogni giorno per strada incontro mille facce, che non rivedrò mai più, sull'autobus condivido uno spazio piccolissimo insieme a persone di cui non so niente. A volte vorrei dire "buon giorno" a qualcuno. Ma a chi importa? Che senso ha? Penso ad Urbino, in cui non potevo fare cento metri di strada senza incontrare facce conosciute. Invece qui, tutti hanno paura di tutti, e se attraversano la strada allo stesso semaforo hanno timore di far incrociare i propri sguardi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Quant'è vero, quant'è vero!
In città se sorridi è difficile che qualcuno ti restituisca il sorriso.
Le persone preferiscono guardare per terra.

Però ogni tanto non è così. E' bello imbastire un discorso con gli anziani in autobus, loro spesso sono espansivi.

La gente è meno abituata in città a dire "buongiorno". E le flotte di giovani ipoddizzati sono insopportabili nel loro isolamento. Per fortuna ci sono eccezioni.

Dì "buongiorno" quando te lo senti, ci sono tante persone, e ogni tanto qualcuno risponde. :-)

Namaste!

Cristina ha detto...

condivido tutto ciò che dici ;°)

marcomastri ha detto...

La prossemica uccide.

Anonimo ha detto...

su violetta, con un po' di tempi ci si abitua a tutto, perfino a Urbino, pensa te ;)
un bacione